mercoledì 27 gennaio 2010

Cestistica Ragusa - Castellammare 56 - 59
Parziali: 21 - 17, 36 - 24, 47 - 40, 56 - 59
Tabellini Ragusa: Padua 0 Minardi 10 Ragusa 0 Schembari 8 Tummino 10 Antoci 0 Raniolo 0 Maltese 5 Battaglia 18 Guastella 5 Cappello 0 Cataldi ne
Tabellini Cast.mare: Laudicina 5 Ganci 0 Casula 22 Lentini 2 Trovato 4 Vaccaro 4 Grignano 22
Commento:
Riscattiamo la sconfitta di 2 giorni prima contro il Verga Palermo andando a vincere a Ragusa.Partita non bellissima, che abbiamo affrontato dopo un "viaggio della speranza" di più di 4 ore (chiedere al presidente perchè...!), con sole 7 giocatrici causa defezioni varie, con Roby Laudicina "mono occhio", Fede con problemi alla spalla, Giusy con troppi pochi allenamenti sulle gambe, Ele... con la calzamaglia (ok è una battuta che la farà offendere, però non si può essere sempre seri, è un blog e ogni tanto scherzare ci sta!).Insomma, più che un pulmino di giocatrici sembrava una comitiva in gita da Padre Pio, da benedire dopo la pessima partita disputata contro il Verga.La vittoria è arrivata giocando una discreta pallacanestro, fatta da tanta aggressività in difesa e da relativamente poche forzature in attacco.Quando decidiamo di "giocare i giochi" a difesa schierata, troviamo quasi sempre le soluzioni al tiro, viceversa quando ci lasciamo andare ad improvvisazioni, vedi Verga, stecchiamo clamorosamente.Ovviamente non è andato tutto bene, siamo anche state sotto di 14, però forse l'avere impostato la partita senza troppe pressioni, con animo più libero e sereno, ci ha permesso di recuperare e chiudere la partita, cosa che, viceversa, davanti a più di 200 persone e con obiettivi di classifica maggiori, non siamo riuscite a fare sabato.Brave, quindi, tutte le 7 "bimbe" presenti a Ragusa, perchè non hanno mollato mai, perchè ognuna ha portato il suo contributo alla vittoria, chi con punti, chi con difesa, chi con rimbalzi, chi con assist.Abbiamo bisogno di tutto e di tutte per provare a vincere le partite, soprattutto abbiamo bisogno di giocare una pallacanestro spensierata, avulsa da nervosismi e "ansie da prestazione", una pallacanestro dove tutte sanno di essere parte di un insieme unico, e verso cui devono tendere tutti gli sforzi e tutti i propositi.E' l'obiettivo di quest'anno, ripetuto più volte, senza falsi moralismi e senza prese in giro, fare la pallacanestro per amore della pallacanestro; vedere la gioia negli occhi delle mie bimbe dopo la vittoria di Ragusa, per me non ha eguali, e fa superare la stanchezza di un viaggio che da "speranza" si trasforma in "ne valeva la pena".E non puoi neanche fare la dura con loro, e cadi nell'errore atavico di non riuscire a tenere separati i rapporti personali dal campo.Una pallacanestro asettica, purtroppo, non fa per me, e allora fanculo quello che dicono i manuali del perfetto coach, a me piace così, poter buttaniare una giocatrice 48 ore prima per poi rendere infinito un abbraccio.Alla prossima, Maura.

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