domenica 28 marzo 2010

Patti - L'Umanità 56 - 63

PARZIALI DI GIOCO: 20 - 21, 32 - 33, 40 - 49, 56 - 63
Tabellini
Patti: Mannino ne Cangemi 10 Rizzo 0 Dominguez 4 Giordano 0 Kramer 28 Milone 7 Zodda ne Imbesi 4
l'Umanità: Laudicina 15, Ganci 3, Lentini 12, Casula 16, Grignano 9, Trovato 2, Vaccaro 6 COMMENTO
Quarta vittoria, su 5 gare, nell'insidiosa trasferta di Patti. Prestazione molto convincente, a conferma che stiamo finalmente trovando i nostri equilibri (non a caso abbiamo vinto 6 delle ultime 7 gare e la sconfitta con lumaka sappiamo bene come e' maturata), su un campo difficilissimo anche a causa di un pubblico che definire molto "attivo e rumoroso" è un eufemismo!Nonostante tutto, siamo partite benissimo, a differenza di altre gare in cui abbiamo stentato proprio all'inizio, con percentuali al tiro altissime, e con tiri costruiti con una buona circolazione di palla. Poi qualche difficoltà di lettura contro la loro zona 1 - 2 - 2 molto alta, aggiunta a fischi arbitrali ( o non fischi) molto dubbi, che ha consentito agli avversari di riavvicinarsi nel secondo quarto. Nel terzo abbiamo dilagato, arrivando fino al + 15, per poi subire un ritorno delle locali, ma senza rischiare veramente di veder compromessa la vittoria. Vittoria di gruppo, dove tutte hanno dato il massimo. Non mi esprimo sulle singole, perchè ho deciso che dedicherò loro un articolo individuale solo a fine anno, ma in generale posso affermare senza falsa ipocrisia che non le vedevo così cariche e concentrate da tempo. Avevamo tutte più di un motivo per giocare, e lo abbiamo fatto. Non so se l'impronta data alla mia squadra sta emergendo, perchè io, da allenatore, sono l'ultima persona che può giudicare. E certamente non sempre le mie scelte vengono capite o approvate. Il compito dell'allenatore è quello di dare una "chimica" alla propria squadra, con scelte più o meno condivisibili; la parola scelta, in sè, implica delle rinunce, o il dover fare qualcosa al posto di altro; posso garantire, comunque, che ho sempre agito per il bene comune, per il bene di questa squadra a cui sono maledettamente legata, per la stima che nutro nei confronti delle mie bimbe. Ci sono legami che vanno al di là del campo, e questo spesso è un ostacolo, ma se viene finalizzato verso il bene comune, può essere e deve diventare un vantaggio. Le mie bimbe sanno, o quanto meno spero sappiano, che ho costruito tutto questo con e per loro, perchè è vero che spesso le bestemmie arrivano in cielo, è vero che spesso sarebbe meno dannoso per la salute stare lontano da questo mondo, ma poi, come una bastarda calamita, vengo inevitabilmente attratta e resto, o torno, o non vado via. Non vado via da loro, da tutte loro, perchè sono la linfa per le mie giornate, perchè nelle vene scorre sangue e pallacanestro, e perchè in fondo la pallacanestro è stupenda, così come le mie bimbe.
Alla prossima, Maura.

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